mercoledì 1 aprile 2015

Lo Sgabello nascosto in libro

Da una felice Intuizione di Mike Mak E nato Bookniture, ONU versatile sgabello multifunzione Che combina Una leggerissima Struttura a nido d'ape in cartone con la tradizionale rilegatura per i libri. Chiuso, diventa bel libro Che profes pochissimo posto sullo scaffale della libreria di tra il volume UN UN di Saramago e la collezione di fumetti, o addirittura PUÒ Essere infilato in borsa. Aperto a 360 gradi, E Uno sgabello-tavolino-comodino poggiapiedi-Che si appronta in pochissimi istanti. Bookniture E leggerissimo, Molto resistente e, Soprattutto, compatto. Mike Mak ë nato a Hong Kong, città Tra Le più densamente popolate al Mondo, colomba Gli spazi per Abitare e Lavorare Sono Estremamente LIMITAZIONI D'OGNI e centimetro di spazio disponibile Informazioni dev'essere sfruttato al meglio."Ho voluto Creare Una Seduta Che non occupasse spazio sul pavimento when non la uso", dice il designer.

Ultra-resistente pur being Realizzato in cartone, OGNI Bookniture PUÒ sostenere Più di 100 Volte il proprio peso, Fino a 170 kg. Is available in causa colori (nero o color cartone) ED E dotato di Un Piano coordinato in feltro.

Attualmente Bookniture è su Kickstarter, dove in Pochi giorni ha Già ampiamente superato il budget Richiesto.


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martedì 31 marzo 2015

MUST HAVE 2015: tendenze e stile

Quali saranno le tendenze di colori, trame, materiali ed arredo che contraddistingueranno l’anno 2015?



Da sempre nell’Interior Design si dà molta importanza al colore e per il 2015 il Pantone Color Institute ha individuato nove diverse palette dedicate all’arredamento di interni. Nel 2015 la tendenza sarà quella di riscoprire i colori che richiamano le tonalità tipiche della natura che ci circonda; quindi sì al color cachi, al verde, all’arancio, all’azzurro cielo, ai colori della terra. L’eleganza del viola aggiunge un tocco di raffinatezza a tonalità decisamente più classiche come quelle del mogano, dell’acciaio che lasciano comunque spazio a proposte leggermente iridescenti come il mandorla e lo champagne. Le calde tonalità delle assolate terre africane, rappresentate dal mattone, dal ruggine e dal caramello, si scontrano con il nero più profondo ed il bianco più brillante.
Per il 2015 dimenticate l’abbinamento visto e rivisto del Black & White, anche se persisterà il total white, protagonista nell’ultimi anni. Sì alle stampe geometriche, in stile anni 60-70 ma a far da padrona saranno le trame floreali. Per quanto riguarda i materiali utilizzati per realizzare l’arredamento della casa, dovranno essere scelti a seconda della loro destinazione. La tendenza per il prossimo anno è quella di scegliere materiali ecosostenibili, con materiali ecologici a basso sfruttamento delle materie prime. Per la scelta degli arredi sembra prevalere lo stile minimal e nei prossimi saloni del settore scopriremo nuove e tantissime soluzioni d’arredo.

giovedì 26 febbraio 2015

Silluzio Home Couture

Giovedi 19 febbraio 2015 , noi ragazzi dell'accademia Euromediterranea del corso di interior & industrial design abbiamo effettuato un uscita presso la nuova sede Silluzio Home Couture Catania , un nuovo spazio dedicato al design a al progetto. Silluzio è un negozio di arredamenti specializzato nel moderno, con grande esperienza nel settore maturata in oltre 50 anni di attività. Un'azienda avviata nel 1958 e oggi mantenuta nei 3 punti vendita di Catania, Lentini e Siracusa. Silluzio è mobile su misura ma anche la selezione di marchi come Cassina, Vitra, Zanotta, per l'arredamento degli spazi interni, la cucina il living, la zona notte, l'outdoor, l'ufficio. Insieme hai collaboratori di Silluzio Home Couture ed hai docenti abbiamo analizzato alcuni oggetti di design che hanno fatto la storia tra cui:  Cassina è la sedia Super Leggera Gio Ponti disegna nel 1957 la sedia Superleggera, così chiamata perché composta da una struttura esile e molto leggera in legno di frassino, che per natura è molto flessibile. Nonostante le apparenze, la sedia è molto resistente grazie all’ampia distanza tra le gambe; si dice addirittura che sia stata testata buttandola dal quarto piano di un edificio. Tra le particolarità: lo schienale che si curva nella parte superiore per accogliere il corpo seduto e la seduta realizzata in un materiale inusuale, la canna d’india, tipico della sedia di Chiavari, risalente al primo Ottocento, cui Superleggera si ispira. Un oggetto storico, da tenere ben stretto. Il che, tradotto, significa che è un pezzo da collezione. Non male, se si pensa che Giò Ponti la descriveva come una sedia normale, leggera, sottile e conveniente: caratteristiche proprie di un oggetto d’uso comune. La sua cifra stilistica originale ne fa un simbolo intramontabile di eccellenza del design italiano. Una curiosità: per arrivare al prototipo finale ci sono voluti otto anni. Il nome non è casuale: pesa appena 1,7 kg e si solleva con un dito.
Venini- Giacomo Cappellin e l’avvocato milanese Paolo Venini fondarono nel 1921 la vetreria Cappellin Venini & C.Un anno dopo, le prime opere erano esposte alla Biennale di Venezia. Nel 1923 apre il celebre negozio di Via Montenapoleone, 9 a Milano.Direttori artistici come lo scultore Napoleone Martinuzzi, artisti come Buzzi, Scarpa, Pulitzer e Lancia fecero la fortuna dell’azienda a cavallo tra gli anni ’20 e ’30. Giò Ponti iniziò a collaborare con Venini nel dopoguerra. Negli anni ’90, gli artisti e gli architetti che hanno legato a Venini il proprio nome si chiamano Vico Magistretti, Ettore Sottsass, Cini Boeri, Gae Aulenti, Alessandro Mendini, per citare solo alcuni nomi.Da quasi un secolo Venini crea i vetri più preziosi, opere d’arte che nascono da tecniche di lavorazione Il fazzoletto - design Fulvio Bianconi uno dei classici proposto anche in bicolor Il “Fazzoletto” è una delle prime opere disegnate da Fulvio Bianconi per Venini, creazione che ha riscosso e riscuote ancora oggi un grande successo di pubblico. Questa affascinante realizzazione è indissolubilmente legata a Venini diventando così una delle sue icone più celebri. La tecnica di lavorazione è particolarmente suggestiva: il maestro vetraio con le sue gesta plasma l’effetto di un fazzoletto capovolto. La prima realizzazione risale al 1949, entrando molto presto nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York.


Tante altri oggetti di design come, Zanotta Sciangai 1973, Fontana Arte , Mano del 1932 ecc....
Il desiderio di ritornare ad un'atmosfera intima e accogliente attraverso un'eleganza più disinvolta.








domenica 22 febbraio 2015

Vitra vegetal : così il design cambia lo stile dell'abitare


 I fratelli Bouroullec sono molto noti nel mondo del design per aver firmato numerosi progetti per grandi aziende. Tra i pezzi decisamente più riusciti ci sono le sedie ispirate alla natura,frutto di una lunga sperimentazione, la Vegetal Chair di Ronan e Erwan Bouroullec si ispira alle strutture presenti nei giardini del 20 secolo, in cui le giovani piante venivano regolarizzate nella crescita per formare elementi architettonici e arredi.
Realizzata in materiale plastico, la scocca tondeggiante si compone di strutture ad asta che si collegano su tre livelli, come un intreccio fitto di rami in perenne sviluppo. L’effetto mimetico è suggerito anche nelle gambe, che si diramano a formare la solida base d’appoggio. Pensata per un utilizzo universale, Vegetal nasce come sedia outdoor, ma può arredare indifferentemente ambienti living o terrazzi, grazie all’estrema comodità e al suo disegno poetico e decorativo. Stabile e durevole, è disponibile in una gamma di colori soft che va dal verde foresta ai toni mauve e grigi. La sedia è prodotta con un processo ad alta efficienza energetica ed è realizzata al 100% in poliammide riciclabile.
https://www.youtube.com/watch?v=JsmwRbC9NEU


lunedì 16 febbraio 2015

Daniel Loves Objects

Più che una lampada di design sembra una vera e propria opera d’arte. Il modello manichino, inserito nella linea At your comand di Daniel Loves Object. Un complemento di illuminazione totalmente snodabile, con un corpo mobile in metallo dorato, capace di assumere le posizioni più disparate. Può essere appoggiato ad una parete, appollaiato su un mobile e assumere forme diverse. Una lampada di design al servizio della creatività di ognuno. Per il designer in questo modo la lampada si fa portavoce, in qualche modo, dei pensieri e dei desideri interiori dell’uomo, a seconda di come la si posiziona. La lampada a manichino At your comand, infatti, può essere ironica, buffa, ma anche provocate.
Per il momento il progetto è solo un prototipo, ma è stata pensato in due dimensioni. Nella versione da terra, alta circa 170 cm e in quella da tavolo, certamente più piccola con i suoi 80 cm. Designer industriale, attivo a Singapore, Daniel Loves Objects, è un artista che ama essere riconosciuto per il suo lavoro. E’ un designer sfuggente, ma con un unico grande obiettivo: far interagire l’utente con i suoi prodotti grazie ad un ricordo o ad un’emozione che l’oggetto riesce a generare nel suo possessore. Le sue creazioni si ispirano alle cose che lo circondano, osserva, scruta, studia. Gli oggetti dell’ambiente circostante, gli animali, ma anche gli accadimenti politici che avvengono a livello internazionale. Da sempre convinto che il design possa essere in grado di trasformare l’individuo fondendolo con l’oggetto e la tecnologia.
Tra le sue opere più celebri anche Of Wars & Wits & Power, una libreria di legno sorretta da un esercito di manichini dorati in posizione di combattimento. Un’opera nata a seguito delle tensioni, scaturite in molti Paesi del mondo, di ridurre le armi nucleari.

lunedì 19 gennaio 2015

LA LAMPADA FATTA CON LE STRINGHE

Designer spagnolo Curro Claret per un nuovo progetto sociale 

«Shoelaces Lamps è prima di tutto un progetto sociale». Ci tiene a precisarlo Curro Claret, designer spagnolo e ideatore della collezione di lampade Shoelaces, nata con la collaborazione della Fondazione Arrels di Barcellona e della Fondazione San Martín de Porres di Madrid, e di due aziende quali Camper e Metalarte. Le lampade infatti sono realizzate con i lacci colorati delle scarpe dell’azienda di Maiorca, intrecciati a mano, con il supporto del brand di luci. Obiettivo del progetto: aiutare e coinvolgere attivamente nel processo creativo anche le persone a rischio esclusione sociale. Già in passato il designer dopo aver partecipato ad un congresso contro la povertà nel mondo, organizzata dal Ministero della Cultura e della Salute, aveva presentato il progetto "The Piece": un elemento metallico universale pensato per unire elementi diverse e costruire mobili con materiali di recupero. L'idea venne successivamente usata per sviluppare un workshop con la fondazione Arrels. Mentre nel 2012 con Camper aveva firmato un monomarca dell’azienda con la collaborazione di un gruppo di persone della stessa Fondazione.




House of Vans

La Casa di Vans Londra, progettata da skateboarder e designer Pete Hellicar e architetto Tim Greatrex, insieme a regali Black Sparrow, è un nuovo luogo creativo uso misto per gli appassionati di Vans e coloro che sono interessati alla cultura skateboard.

La nuova sede comprende una galleria d'arte, laboratori Vans spazi creativi, sala proiezioni, musica dal vivo per 850 persone, una caffetteria premium, numerosi bar e tre livelli di skate cemento coperta.La Casa di Vans Londra si trova entro i 150 anni antichi archi in mattoni delle linee ferroviarie di uscire dalla stazione Waterloo e accanto alla famosa strada graffiti di Londra, Leake Street.
Il requisito di Vans è stato quello di fornire un centro culturale per lo skateboard, l'arte, il cinema e la musica. Utilizzando il layout delle gallerie, il sito è stato delineato nelle quattro funzioni principali del breve in modo che ogni erano alloggiati all'interno di un tunnel specifica. Essi sono stati separati in quanto segue: un tunnel per l'arte - una galleria con i laboratori di artisti per creare e mostre d'arte di visualizzazione;un tunnel per il cinema - una sala cinema e screening; un tunnel per la musica un luogo concerto 850 capacità; e una galleria per lo skateboard - uno skateparkper tutti i livelli di abilità skateboarding. Il piano per il skatepark è stato per poter ospitare tre spazi tunnel per consentire i layout diversi e abilità. Lo spazio principale è il concreto 'bowl' prevalentemente per un uso professionale, la seconda zona è la 'strada scena' per medie capacità e il terzo è la 'mini ramp' zona skate park per i principianti o utenti rilassato. 
La suola della scarpa iconica Vans ispirato la disposizione del pattern esagono e diamante, con la striscia di esagoni della suola realizzata ad allinearsi con un enfilade di archi di delineare un asse principale e corridoio attraverso la sede. Il pavimento in gomma fornisce una superficie pulita e confortevole ma allo stesso tempo crea visivamente un forte contrasto con le pareti di mattoni grezzi e testurizzati e soffitto a volta. A causa della natura sotterraneo del sito era importante illuminare lo spazio sufficiente per l'utilizzo contempo elegantemente esprimere la forma di tunnel.


My.Bag,Il bagno‘prêt-à-porter’


Proprio come una valigia, My.Bag può essere ‘fatto’ e ‘disfatto’ per un design ‘prêt-à-porter’ estroso e divertente, fresco. È l’idea alla base di My.Bag, il lavabo progettato dal designer Gianluca Paludi e prodotto da Olympia Ceramica, azienda italiana nata nel 1979. Una ‘valigia’ e un ‘cavalletto’, così prende forma My.Bag, l’esclusivo concept per il bagno, dal design alternativo e dall’anima ‘trasformista’, si tratta infatti di un lavabo ispirato al viaggio, formato da una valigia e un cavalletto: il top della valigia mette in mostra una grande specchiera, il contenitore laterale in pelle è un comodo portaoggetti, la maniglia funziona come porta salviette e, infine, il coperchio in legno estraibile che nasconde un piccolo vano rivela un pratico specchio da utilizzare per il trucco. Studiato per arredare bagni con spazi contenuti oppure camere da letto con lavabo a vista, My. Bag è inoltre perfettamente richiudibile grazie al rubinetto inclinabile; così, con un semplice gesto, il mobile si mimetizza con l’ambiente, nascondendo la sua funzione primaria, e diventa un pratico e ampio piano d’appoggio. Diversi i colori disponibili, tutti dal gusto un po’ retrò. Caratterizzato da linee semplici ma decise e declinabile in più varianti di colore, My.Bag è perfetto per arredare con creatività gli ambienti contract, hotel di design che richiedono spesso un lavabo a vista che si inserisca con discrezione nelle camere da letto, e allo stesso tempo, si propone come soluzione ideale per chi desidera un bagno di casa originale, pratico e accogliente.
My.Bag reinterpreta il dinamismo della quotidianità e risponde all'esigenza di un complemento per lo spazio bagno autentico, esteticamente sorprendente e straordinariamente funzionale.





domenica 18 gennaio 2015

LA BOTTIGLIA PIÙ FAMOSA AL MONDO

Fu un farmacista ad inventare la Coca-Cola, lo statunitense John Stith Pemberton di Atlanta, nel 1886. Creò uno sciroppo con un liquido caramellato, vi aggiunse dell’acqua gassata e poi lo fece campionare dai clienti della farmacia Jacobs. Un bicchiere costava 5 centesimi. Tutto il resto è storia, dal prodotto fino al brand. Il nome, il packaging, la pubblicità e il marketing fanno ancora oggi della bevanda un “brand personality” ancora efficace, nonostante le tante imitazioni. Credo che questo possa fare molto più di una ipotetica ricetta segreta della bevanda. Già tra 1888 – 1891,Asa Griggs Candler, che acquistò i diritti del prodotto e poi sarebbe diventato il primo presidente, realizzò coupon-omaggio, orologi, calendari con il marchio Coca-Cola. Nel 1894, un uomo d’affari del Mississippi di nome Joseph Biedenharn pensò di mettere la Coca-Cola in bottiglia, fino a quel momento distribuita solo in bicchiere o alla spina.
                                                                   Contenitore dello sciroppo Coca-Cola del 1906

Nel 1950 la bottiglia di Coca-Cola Contour è stato il primo prodotto commerciale a comparire sulla copertina della rivista Time, che confermò la sua portata come marchio internazionale.
La copertina con la bottiglia e il globo terrestre simboleggiava la globalizzazione del modo di vivere americano.
Le imitazioni del prodotto furono subito tante, così la forma della bottiglia divenne distintiva per assicurare l’autenticità del prodotto. Anche al buio attraverso il tatto doveva essere riconoscibile, e perfino in caso di rottura. La bottiglia usata era probabilmente un “modello Hutchinson”, di colore verde, e fu utilizzata fra il 1894 e il 1900.
Il primo prototipo della bottiglia più famosa al mondo, chiamata contour, fu disegnato da
Alexander Samuelson ed Earl R. Dean della Root Glass Company di Terre Haute (Indiana). Si ispirarono al frutto del cacao, forma allungata e scanalature verticali che ancora oggi possiamo vedere e toccare sulla contour. Come il frutto del cacao, all’inizio la bottiglia era più gonfia al centro. Questa forma però si adattava male ai macchinari ed era poco stabile, così venne assottigliata.
                                            Primo prototipo della bottiglia di Alexander Samuelson ed Earl R. Dean
Il colore verde della bottiglia contour fu chiamato Georgia green. Era prodotta utilizzando una sabbia particolare che conferiva quel colore. Il prototipo fu brevettato a nome di Samuelson il 16 novembre 1915, nel 1937 Coca-Cola ne acquistò i diritti ma solo nel 1960 l’Ufficio Brevetti americano considererà la contour un vero e proprio trademark, di proprietà della Coca-Cola Company.

Da allora la ricerca sul design e quella sui materiali è andata di pari passo:
– bottiglie riciclabili in plastica (1978)
– bottiglia Contour ultra-vetro (2000)
– bottiglia Contour di alluminio ‘M5′ Magnificent 5 (2005)
– PlantBottle, un contenitore in PET, completamente riciclabile realizzato con il 30 % di materiali vegetali, compresi gli estratti di canna da zucchero. La forma della bottiglia Contour è diventata, come ha detto l’esperto londinese di design contemporaneo
Stephen Bayley, “Il design più familiare nella storia dei beni di consumo”.


giovedì 15 gennaio 2015

ARTE DESIGN E NATURA

Tom Hare è un artista britannico, uno scultore di Greenwood proprio così, lavora con i rami di salice per creare grandi sculture organiche che prendono in prestito dalle stesse techiques utilizzati nel processo cestino.Tutto è partito durante un fine settimana ordinario, frequentando un corso sulla lavorazione del salice. Da quel momento ha iniziato ad immaginare le infinite possibilità di questa pianta (Willow)

Con le sue sculture è riuscito a trovare una stretta connessione tra la natura e il design e il risultato è sorprendente: funghi, frutti e piante in scala gigante, immensi bozzoli adagiati sui prati o sugli alberi, il tutto con un elaborato intreccio di rami.Tom Hare insegna oggi lavorazione in vimini, produzione di mobili e soprattutto lavorazione del salice in una versione contemporanea. Insegna in contesti educativi e di comunità, portando a compimento ciò che lui ritiene di fondamentale importanza per il suo lavoro: la condivisione del processo creativo.





                                                                                                                                                    Nottingham’s Light Festiva

mercoledì 7 gennaio 2015

Plywood Print Stool

Non è detto che l’arte debba stare solo appesa alla parete. Dall'autoritratto di Van Gogh a quello di Rembrandt,passando per la lattaia di Vermeer. Sono dieci le opere d'arte,tutte conservate al Rijksmuseum di Amsterdam, che Il designer Piet Hein Eek in collaborazione con NLXL ha avuto infatti l’idea di riprodurre alcuni dei dipinti dei maestri olandesi sulla seduta di sgabelli in legno compensato dal immagine grezza e molto semplice.
 Prodotti utilizzando tecnologie avanzate, gli sgabelli Plywood Print Stool arrivano smontati in un pacco piatto e sono assemblabili in pochi minuti. Gli artistici Plywood Print Stool sono belli da soli ma ancora più belli in gruppo per formare una originale collezione d’arte privata.
Piet Hein Eek e NLXL LAB Hanno Iniziato a Lavorare Insieme 2010, realizzando l'Ormai nota carta da parati Scrapwood.
Durante Uno dei Primi incontri e nata l'idea di una collezione di mobili Stampati."Dovrebbe Poter Essere contenuta in Una scatola", decisero Piet Hein Eek e il Fondatore di NLXL Rick Vintage prima di separarsi. Un Paio di anni DOPO Piet Hein Eek ha Ricevuto da Canon una Stampante per il legno.Una visita al Rijksmuseum, dove ha Avuto modo di VEDERE il modo in cui il museo trasponeva la propria collezione sui Diversi prodotti in vendita gli sgabelli, primo prodotto di NLXL LAB Che ESCE dal mondo delle carte da parati, Sono progettati In collaborazione con il Rijksmuseum di Amsterdam e Saranno prodotti Nella fabbrica di Piet Hein Eek.





venerdì 2 gennaio 2015

Martinelli Luce celebra i 50 anni di Pipistrello.

«Non ho mai guardato una lampada sotto l´aspetto tecnico o come una macchina per produrre luce, bensì come una forma in armonica relazione con il contesto per il quale è stata creata», Gae Aulenti.

Gae Aulenti è stata una architetto eccezionale, sempre all'avanguardia, una di quelle persone che hanno reso grande il nome dell'Italia, della creatività e dello stile made in Italy in tutto il mondo. Ma è stata anche una donna incredibile, che ha dedicato la sua vita alla sua carriera, diventando un riferimento per tante giovani che non accettavano di adattarsi al modello femminile degli anni '50/'60 che le relegava a ruolo di casalinga e mamma. Il suo nome Gae, era il diminutivo di Gaetana. Era nata in provincia di Udine e, dopo la laurea al Politecnico di Milano, aveva iniziato a formarsi seguendo il neorealismo prima e il Neo-liberty poi. Negli anni del boom economico, nella seconda metà degli anni sessanta, Gae si fece notare proprio per il suo gusto moderno, elegante ma anche funzionale.
Disegnata da Gae Aulenti per lo showroom Olivetti di Parigi nel 1965 ispirandosi agli stilemi dell’Art Nouveau, la lampada Pipistrello di Martinelli Luce nel 2015 compirà 50 anni. Per festeggiarla l'azienda ha dato vita a un’iniziativa aperta a tutti. Basta scrivere un pensiero o un’emozione legati a questo arredo iconico e inviarla a 50pipistrello@martinelliluce.it. I testi raccolti verranno pubblicati su una rivista di design. Altrimenti si può augurare buon compleanno a Pipistrello pubblicando su community.martinelliluce.it uno scatto della propria Pipistrello. E' uno storico modello da tavolo regolabile in altezza, notevole sia per la funzionalità che per la riuscita estetica, una base conica dalla quale si sviluppano le nervature del diffusore che sembrano spiegarsi come ali, caratterizzata da un'asta telescopica in acciaio che consente di variare la dimensione della lampada stessa. Il suo nome si ispira alla particolare forma del diffusore realizzato in metacrilato opale bianco, che si divide in falde ricordando le ali del pipistrello. La lampada, tuttora in produzione, è realizzata con tecniche di stampaggio del telescopio, ma anche del diffusore, molto innovative per l'epoca in cui è stata progettata.